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Scerscen 1917-2017 – La storia

La Tragedia che colpì gli Alpini nell’Aprile 1917 in Valmalenco

Nella primavera del 1917 l’esercito teneva in Valamlenco un corso per Skiatori con basi a Tornadri, all’albergo Musella presso l’omonima alpe e alla Capanna Marinelli.
Al comando del corso era il Capitano Davide Valsecchi, esperto alpinista che il 1’ aprile, avendo visto le pessime condizioni del tempo, da uomo pratico della montagna, aveva interrotto ogni comunicazione con i vari distaccamenti e cioè tra il Rifugio Marinelli, l’Albergo Musella e Tornadri, era quindi convinto che tutti i militari fossero
convenientemente al sicuro.
Così non fu, alle 16,30 dello stesso giorno una grande valanga si stacca dal Sasso Moro e di abbattè sull’albergo Musella dove alloggiavano 28 Alpini. I sopravvissuti e i feriti leggeri iniziarono immediatamente a scavare nella neve per soccorrere gli alpini rimasti sepolti.
Nel frattempo il caporale Parolini scende a Tornadri per dare l’allarme (a Tornadri alloggiavano 80 militari). La macchina dei soccorsi reagì prontamente e parecchie personalità risalirono fino a Musella per constatare i danni.
Il bilancio fu di 8 morti + 1 decesso a seguito delle ferite riportate, 14 feriti, 6 incolumi.
Il 2 Aprile, giorno successivo alla tragedia di Musella, essendo il tempo alquanto migliorato, il capitano Valsecchi dalla Capanna Marinelli, allo scopo di rifornirsi di viveri e legna, invia a valle un drappetto di 42 Alpini tra i migliori sciatori, al comando del Tenente Ghiglione con il sottotenente Giuliano e il caporale Battaglia. Quest’ultimo, arditissimo sciatore, precede tutti a Musella e saputo della disgrazia del giorno prima, torna verso il rifugio Marinelli per dare l’allarme. Ma nel frattempo i suoi compagni, presso la bocchetta delle Forbici, vengono a loro volta investiti da una grossa valanga staccatasi dalla cima occidentale di Musella.
Il tenente Ghiglione e il caporale Battaglia danno l’allarme lanciandosi contemporaneamente longo la china e riuscendo così a non essere investiti.
Purtroppo 15 Alpini rimangono sepolti dall’enorme massa di neve.
Mentre i sopravvissuti scavano, arriva in soccorso il capitano Valsecchi con tutti gli altri Alpini, circa 150.
Ogni sforzo viene messo in atto, vendono praticati anche vari pozzi profondi circa 20 metri, ma a mezzogiorno del 3 Aprile altro non si erano trovati che bastoni e cappelli, nessuna traccia degli Alpini ormai sicuramente deceduti.
24 Alpini deceduti, di cui 8 a Musella + 1 e 15 nel Vallone dello Scerscen.
Essi sono ricordati nel “Cimitero degli Alpini” restaurato dall’A.N.A di Lanzada mentre le spoglie giacciono presso il Sacrario di Sondrio.

Documenti

Articolo de L'Alpino di Mariano Spreafico
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Elenco delle Sezioni e Gruppi Alpini di appartenenza dei Caduti
Titolo: Elenco delle Sezioni e Gruppi Alpini di appartenenza dei Caduti (0 click)
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Quadro storico di riferimento - Canetta
Titolo: Quadro storico di riferimento - Canetta (0 click)
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