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Gruppo di Isolaccia Valdidentro

Recapito Via Nazionale, 23038 Valdidentro  (So)
Telefono Cell. 3386930965
e.mail
e.mail ANA isolacciavaldidentro.valtellinese@ana.it
URL sito Facebook
Capogruppo Gerardo Urbani
Consiglieri Gianluigi Gurini Vicecapogruppo
Walter Martinelli Segreterio/Tesoriere
Marco Urbani Alfiere
Rudy Giacomelli
Franco Trameri
Genesio Viviani
Matteo Pienzi
Giancarlo Rocca
Emilio Martinelli
Anno di fondazione 15 novembre 1970
Cronologia Capigruppo Giovanni Rocca dal 1970 al 1973
Oreste Ponti dal 1974 al 1975
Giovanni Rocca dal 1976 al 1977
Luigi Viviani dal 1978 al 1982
Eugenio Ponti dal 1983 al 1985
Renato Giacomelli  nel 1986
Mauro Rocca dal 1987 al 1997
Nicola Giacomelli  dal 1998 al 2003
Marco Urbani  dal 2004 al 2016
Gerardo Urbani dal 2017
Forza 93 Soci Alpini e 12 Aggregati (Amici)

Il Consiglio del Gruppo 2020


Il Consiglio Direttivo del Gruppo – 2017

15 novembre 1970: una data indimenticabile per il Gruppo Alpini d’Isolaccia, una giornata di festa per la benedizione del gagliardetto del Gruppo. E’ iniziata così la storia di un sodalizio cresciuto  nel corso degli anni, un Gruppo che attualmente è composto di 93 alpini e 12 aggregati  Primo capogruppo Giovanni Rocca.

In questi quarant’ anni di attività  il Gruppo ha contribuito in prima linea  alla crescita del paese, partecipando alle varie manifestazioni, collaborando  con le altre associazioni di volontariato tutte ben radicate nel territorio, sempre cercando di trasmettere quei valori che sono patrimonio inestimabile dei nostri avi. Di rilievo anche le iniziative organizzate  con gli enti religiosi e civili, con i Gruppi Alpini delle atre frazioni del comune e del comprensorio.

La vocazione sportiva del gruppo si manifestò da  subito nell’anno  1971 con l’organizzazione del sesto Campionato Intersezionale di sci di fondo, competizione riproposta l’anno successivo. Promotore per parecchi anni del “Palio delle Contrade” gara tra i diversi rioni del paese. Il gruppo si è poi caratterizzato  per il  trofeo ” Medaglie d’oro Valtellinesi” che addirittura, nella sua terza edizione ebbe come “ testimonial di lusso” gli olimpionici del fondo Manuela Di Centa e Maurizio Pozzi, in quel periodo ad allenarsi ad Isolaccia per le 17^  Olimpiadi di  Lillehammer. Un buon auspicio per la Di Centa  che si consacrò poco dopo regina del fondo in terra norvegese.
Nel 1979, 1989 e 2006  il Gruppo Alpini di Isolaccia organizzò il Campionato Nazionale A.N.A. di sci di fondo, rispettivamente nelle edizioni numero 44° -54° e  71°, ottenendo attestati di stima da parte delle autorità Sezionali e Nazionali.

Non solo competizioni ma anche una devozione tutta particolare per gli Alpini di Isolaccia: fiore all’occhiello del Gruppo Alpini è infatti la chiesetta di “Prescedont” ubicata in una zona montiva a circa un’ora di cammino dall’abitato di Isolaccia, tempietto votivo dedicato a Maria Ausiliatrice. L’antica chiesetta fu  ricostruita nel 1974 e benedetta il 5 agosto del medesimo anno, prezioso ricordo degli Alpini del paese caduti nei due tragici conflitti mondiali.

E’ questo il simbolo del Gruppo, meta privilegiata di una iniziativa estiva che, da anni, raggruppa in quota bambini, famiglie, Alpini provenienti da vari Gruppi ed anche molti turisti. In questo luogo gli Alpini di Isolaccia hanno celebrato, circondati da tanti amici, le tappe fondamentali della loro storia come in occasione del 25esimo di fondazione del Gruppo, festeggiato a Prescedont  assieme al coro Majanese in ricordo dell’impegno profuso nel 1976 a seguito del terribile terremoto del Friuli, impegno profuso anche nel recente terremoto dell’Abruzzo. Un rispettoso riecheggiare di ricordi ed una particolare attenzione all’aspetto religioso sono gli elementi che contraddistinguono gli alpini di Isolaccia anche in occasione di un altro significativo anniversario, quello delle celebrazioni della battaglia di Nikolajewka il 26 gennaio di ogni anno.

Insieme per vincere 2013 – Scarica tutte le foto (zip 1,4 Mb)

PRESCEDONT
Si tratta di una poesia dedicata alla Madonnina di Prescedont, tanto venerata dalla popolazione di Isolaccia e tanto cara agli Alpini. Durante la guerra le mamme salivano fino a Prescedont a pregare per i propri figli andati al fronte.

Questa poesia è stata scritta da Virgilio Giacomelli nel 1954 in Belgio, dove era emigrato come muratore.
Lungo la strada
che sale a Boron
v’è la chiesetta
di Presedont.E’ disadorna
è poverina
ma il bosco contorna
e la collina.
Non è una reggia
ognuno lo sa
ma una Regina
via abita là.E’ una Regina
dell’umile gente,
di tutto un popolo
la confidente.
Quando la terra
nega i suoi frutti,
vi sale un corteo
composto di tutti.Se un crudel morbo
colpisce una culla
se scende il colore
di fresca fanciulla,
Oppur,se un figlio
più non segue Gesù
tosto la madre
sale lassù.Il minatore
nell’antro profondo del monte
si affida alla Vergine
di Presedonte.
Il montanaro
che passa per là
arresta il passo
e prece vi fa.

E la donzella
che scende al piano
depone il fiore
che tiene in mano.

E la vecchietta
che sale la sera
vi fa fervente
la sua preghiera.L’uomo maturo
il giovincello
passando di là
si levano il cappello.
Anche mia mamma
quand’ero piccino
di quella chiesetta
m’insegnò il cammino.Sul freddo mattone
chinando i ginocchi

le lacrime agli occhi
la nonna pregò,
Pel figlio lontano
pel figlio in trincea
ogni mamma
piangea.Ogni mamma pregò
Oh! Madonnina di Presedonte
veglia i tuoi figli
che sono pel mondo.
Proteggi i dispersi
nell’arida steppa
il cui ritorno
ancora si aspetta.Ritorna la speme
a chi caduto
il cuore geme
il bene perduto.
Agli eroi addita
il tuo Gesù
fonte di vita
e ogni virtù.

Salve Maria
Nostra Regina
è in Te la speme
del nostro avvenir.

 

Al Fra de Cancan
Lassù tra le dighe,in val Fraele
impegnati in grandi lavori
abbisognava di un capo spirituale
per gli operai di diversi colori.Padre Giuseppe,fu il disignato
a creare un’ oasi di bene e di pace
e subitamente ne fu incaricato
accettò dicendo: sarò io capace?Era un frate aitante,robusto
con un barbone molto fluente
un vero e proprio soldato di Cristo
premuroso,affidabile e sorridente.Vestiva il saio,divisa del frate
con il cordone,abbiate pazienza
portava i sandali d’inverno e d’estate
e niente calze, per far penitenza.Fraternizzò subito con gli operai
facendo la spola fra dormitori e menze
ascoltando miserie,dolori e guai
distribuendo loro consigli e licenze.Parlava sempre il bergamasco
Il suo idioma caro e vivace
come quel di Livigno, il legnasco
non parlarlo? Oh “no” non era capace.Da buon figliolo Real bergamasco
se si trovava con noi in compagnia
non lesinava trincare dal fiasco
con grande spensierata allegria.
Solitamente d’inverno a Cancano
faceva sempre un freddo caino
diceva: sono anch’io un essere umano
ne godo,e voglioso beveva un grappino.Il suo fare arguto e faceto
faceva presa su operai e maestranze
sapeva i limiti,era discreto
però sapeva mantenere le distanze.Pose una croce sul monte Scale
con il consenso approvato da tutti
ogni anno in processione si sale
a rimembrare gli operai cadutiUn cinquantennio di proficuo lavoro
donando consigli a piene mani
imparzialmente a tutti coloro
sia fossero atei, oppure cristiani.Del nostro caro frate Giuseppe
e del profondo suo apostolato
del suo modo d’agir, tutto si seppe
era un giornale aperto, spiegato.Se ne andò il fra di Cancano
per un lungo viaggio, senza rumore
San Pietro l’accompagnò per mano
rimane il ricordo nel nostro cuore.Merlo de Pezzel
Isolaccia2002

Piccolo album fotografico sui lavori di adeguamento della sede

Album fotografie della cerimonia a Prescedont del 14 agosto 2011

Album fotografie “Casetta delle Associazioni” – 2011

Cartella (Zip 2,2 Mb) oppure documento (pdf 1,6 MB) con le foto dei lavori di ristrutturazione del locali sottochiesa della Parrocchia di Isolaccia adibiti a oratorio

Album fotografico “Abruzzo 2009″