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La nostra storia

Il Rifugio Tridentina

Nel verbale del Consiglio Sezionale del 30 Gennaio 1971 si legge: Il Presidente Negri riferisce sulla possibilità di acquistare dal Demanio due ex-caserme nella valle di Livigno; il Consiglio da mandato al Presidente di approfondire l’argomento e quindi riferire nuovamente al Consiglio sulla concreta possibilità dell’acquisto o dell’affittanza e sulle relative modalità. Così iniziò l’avventura del Tridentina, un rifugio che vide l’avvicendamento di tre Presidenti, anni di lavoro che segnarono uno dei momenti più vivi dell’attività alpina, grandi sacrifici personali in mezzo a difficoltà di ogni tipo. Il 19 Luglio 1973 l’Ufficio Tecnico Erariale di Sondrio consegnò lo stabile, il 13 Gennaio 1974 il Consiglio Direttivo Nazionale plaudendo all’iniziativa deliberò di dare pieno mandato al Pres. Domenico Carini per condurre a termine le trattative, nel novembre 1977 il Comune di Livigno rilasciò la concessione edilizia per le opere di consolidamento, bonifica e recupero della struttura. L’ Arch. Gian Andrea Maspes firmò il progetto che per linee essenziali si richiama alla sagoma del cappello alpino; collaborarono alla stesura il geom. Ruggero Moretti e l’ing. Domenico Carugo. L’infaticabile Gino Azzola, ancora al vertice della Sezione, portò la propria roulotte alla Forcola ed avviò il cantiere lavorando ora di pala ora di penna; da buon pediatra volle vedere crescere la creatura. Le soddisfazioni si infransero nei momenti di amarezza, i lavori ora procedettero ora rallentarono, molti i volontari che con abnegazione si distinsero, molti i refrattari e gli indifferenti. Prevalse l’entusiasmo e la voglia di ultimare la struttura accentuò i ritmi e prosciugò le casse. Il Gino trepidò di giorno e dormì poco la notte però i lavori avanzarono; su un quadernetto registrò nomi e debiti. Citare tutti coloro che hanno collaborato è arduo; significativo invece registrare che operano alpini e non, dal Mera allo Spol, indistintamente, ed ampio è il concorso di artigiani, imprenditori e gentili signore che hanno assicurato un gustosissimo piatto caldo. Sul Corriere della Valtellina un’apposita rubrica aggiornò settimanalmente lo stato di avanzamento dei lavori, i volontari, l’ossigeno finanziario che ne assicurò la continuità.
Gino Azzola, di nuovo Presidente Sezionale, di nuovo chiamato a spendersi per l’A.N.A. esprime ammirevole coerenza ed una rara continuità; Presidente alla ricostruzione dal 1952 al 1965, poi riconfermato dal 1976 al 1990, e da allora stimato Presidente Onorario fino alla sua scomparsa. Con Azzola si concretizzò la realizzazione del Rifugio Tridentina al Passo della Forcola, ma questa opera deve obbligatoriamente il suo successo ad una altrettanto storica e meritevole opera delle Penne Nere: il Cantiere n. 6 di Majano.

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