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RADUNO DI RAGGRUPPAMENTO – 90° DELLA SEZIONE

RADUNO DI RAGGRUPPAMENTO – UN MOMENTO SIGNIFICATIVO CHE NON HA DELUSO LE ATTESE NEL VENTICINQUENNALE DELL’ULTIMA ALLUVIONE

Un grazie sincero a tutti i Gruppi valtellinesi e valchiavennaschi

Quando, ormai quattro anni fa, il Consiglio Sezionale decise di candidare la nostra Sezione ad ospitare il Raduno di Raggruppamento lo facemmo con qualche titubanza ma prevalse la convinzione che l’abbinamento con le celebrazioni del nostro novantesimo, in questo 2012, avrebbe costituito il modo migliore per rendere omaggio ai novant’anni di vita associativa segnati da tanti momenti difficili, da tanto impegno ma anche da tante soddisfazioni e riconoscimenti da parte della intera Comunità.

Lo facemmo per il dovere di dare alla nostra Provincia il segnale forte che gli Alpini sono un patrimonio importante e presente, che gli Alpini sono una grande famiglia e che tutte le Sezioni del Raggruppamento potevano tornare in valle con il giusto orgoglio dopo che in valle pure erano state presenti tante volte per aiutare e lavorare.

Non a caso questo 2012 coincide infatti anche con il venticinquesimo dell’alluvione del 1987 che tanti alpini aveva calamitato in Valle a rimboccarsi le maniche nell’aiuto concreto che si era concretizzato allora in più di 13.000 giornate lavorative gratuitamente prestate che andarono a sommarsi al consistente aiuto dei Reparti Alpini coi ragazzi in servizio li leva.(1)

Credo che le scorse giornate siano state la migliore dimostrazione che gli Alpini non dimenticano e che quella Medaglia d’oro al valor civile che la Sezione ricevette nel 2008 e che ora arricchisce il nostro Vessillo tanto più vada considerata come simbolo di riconoscimento a un lavoro comune di tutta la grande famiglia Alpina insieme alla popolazione valtellinese e valchiavennasca

Un grazie sincero, a conclusione di queste belle giornate, mi sento in dovere esprimere  a tutti i Gruppi della Sezione che hanno colto appieno questo impegno doveroso che allora ci assumemmo e che hanno calorosamente accolto tanti Alpini dei Gruppi che allora furono presenti e che da allora mantengono con la Valle sinceri rapporti di amicizia.

Ettore Leali

 

(1) Anche gli Alpini di leva intervennero per l’emergenza in Valtellina.

Significativo il bilancio stilato dal Ten. Alfredo De Ponzo che comandò gli Alpini sotto naja a Malles prontamente organizzati ed intervenuti a Valdisotto, Bormio e Valfurva con 150 uomini e  20 automezzi della 49″ Compagnia poi avvicendati dai 50 uomini e 9 automezzi della 48° Compagnia.

Complessivamente gli Alpini del Tirano, fornirono 4.000 giornate lavorative per un totale di 32.000 ore, mobilitando per oltre  50 giorni un gran numero di automezzi e apparati radio.

Lo sforzo logistico e organizzativo benché oneroso non ha arrestato il Battaglione: pochi giorni dopo il rientro in sede tutta l’unità è partita per un’esercitazione, lasciato il badile l’Alpino riprende le armi… MAI TARDI AL TIRANO!

Imponente anche l’apporto fornito dalla 63° Compagnia del Battaglione Alpini “Bassano” di S. Candido calato in valle con 250 uomini su 40 automezzi e dislocati a Grosio, Sondalo e Bormio, che..si sono trovati veramente in prima linea sul fronte dell’emergenza, testimoni di ore drammatiche, vissute con la sfortunata gente del luogo… ma la loro fatica era ampiamente ricompensata dalla sincera amicizia e spontanea riconoscenza della gente del posto, che lavorava e collaborava con loro.

Il 20 luglio sono già operativi a Tirano gli Artiglieri da Montagna del Gruppo Bergamo che intervengono prima sul Poschiavino quindi sugli argini dell’Adda, poi ancora a Le Prese, Mondadizza, Grailè e Frontale per tornare a Silandro il 2 agosto.

Ma in Valtellina rimangono ancora 450 uomini del 4°Corpo d’Armata Alpino, riuniti in un reparto di formazione comprendente i genieri dei battaglioni “Orta” e “Iseo”, la compagnia controcarri della Brigata Orobica e una compagnia del battaglione “Tirano” di Malles Venosta.

Per gli artiglieri del Bergamo si è trattato di un lavoro notevolissimo, eppure prestato senza troppo chiasso, con generosità e grande determinazione; per tutti ora è più chiaro il perché di un anno di servizio militare.

Sono le conclusioni degli Alpini Umberto Tecchiati e Caporale Claudio Matrici, protagonisti in questa indimenticabile estate del 1987: anche grazie a loro la Valtellina tornò alla normalità.

Alla annuale assemblea del 1988 fu presente il Presidente Nazionale Nardo Caprioli a ribadire la solidarietà alpina e l’esigenza di incrementare sensibilità e proseliti verso la Protezione Civile, essenziale riferimento dell’attività alpina.

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