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S. MESSA IN DUOMO A MILANO

In una giornata nuvolosa ma senza nebbia una degna rappresentanza della nostra Sezione con i Gruppi di Sondrio, Tresivio, Talamona, Dubino, Novate e Mello ha partecipato alla Santa Messa in Duomo a ricordo degli Alpini e di tutti i soldati caduti in guerra ed in pace per la Patria.

Nella tipica indifferenza generale di una città cosmopolita come Milano, siamo stati ricevuti con un caloroso abbraccio da parte del Presidente della Sezione di Milano Luigi Boffi. Ammassamento in Piazza Fontana con oltre 50 vessilli di Sezioni italiane ed estere e oltre 300 gagliardetti. In piazza Duomo abbiamo reso gli onori al Labaro Nazionale accompagnato dal nostro Presidente Corrado Perona e dal Consiglio Nazionale; presenti alla cerimonia il Comandante delle Truppe Alpine Gen. Alberto Primiceri, il sindaco di Milano Pisapia, autorità civili e militari, le Associazioni d’Arma, la Fanfara e un plotone di Alpini in armi della Brigata Taurinense. Alza Bandiera in Piazza Duomo accompagnata dalle note della Fanfara e dalle voci profonde dei tanti alpini mentre il nostro sguardo, incredulo, metteva a fuoco la bandiera e sullo sfondo le tanto familiari guglie del Duomo con la Madonnina. Santa Messa in Duomo celebrata dal card. Scola con breve omelia dedicata, in parte, alla storia e alla solidarietà alpina. Sul sagrato i saluti da parte del Presidente Boffi e del Sindaco di Milano. Il discorso ufficiale è stato affidato al già Presidente Nazionale Parazzini. Abbiamo avuto l’opportunità di cogliere alcuni passaggi significativi: il ricordo della nascita della nostra Associazione con la bandiera Italiana esposta in Galleria Vittorio Emanuele nel 1919, la figura dell’avvocato Prisco nel decimo anno dalla sua scomparsa e promotore principale, 54 anni orsono, di questa significativa cerimonia; i discorsi di Prisco con le sue battute che stempravano il clima sociale e politico di allora, con il suo ottimismo, con una visione della storia alpina e italiana già avanti rispetto agli steccati della società civile. Prisco ha spazzato via i vari distinguo della figura e del ruolo dell’alpino nella storia e nella tragedia della seconda guerra mondiale. Per Prisco gli alpini sono sempre stati alpini che hanno compiuto, in buona fede, il loro dovere al di là e al di sopra di strategie improvvisate, visionarie e irresponsabili. In Grecia e in Albania, nella steppa russa, a Monte Marrone e Val Idice con il Btg Piemonte, nelle brigata partigiana Garibaldi, in prigionia, nella divisione Monte Rosa; erano e restano sempre alpini costretti a scegliere da che parte stare nei momenti tra i più cruenti della nostra storia italiana. Ora tocca alla società civile chiudere questo capitolo storico doloroso per il nostro Paese.

Sfilata da Piazza Duomo al Sacrario in piazza Sant’Ambrogio: onore ai caduti e deposizione della corona. Scioglimento del corteo, saluti ed abbracci e un arrivederci in Valtellina nel 2012.

Alberto Del Martino

Foto  dell’Alpino  Francesco Tajana postate su Facebook.

 

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