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Convocazione Consiglio Direttivo Sezionale al Rifugio Tridentina e verbale della seduta del 20 giugno

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Colonnello Gioacchino Gambetta… Presente!

Nutrita la rappresentativa delle Penne Nere Valtellinesi alle esequie del Colonnello Gambetta tenutesi presso la Chiesa Parrocchiale Sant’Ambrogio e successivamente al cimitero di Cosio Valtellino lunedì 30 giugno.

MAI TARDI Colonnello!

Clicca sull’immagine e ai al video di Rino Masa con il silenzio suonato dal nostro Capomusica Federico Serpi

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Lutto nel Gruppo di Verceia – Natale Fascendini è andato avanti!

Il gruppi Alpini Verceia, con dolore comunica che è andato avanti l’Alpino Natale Fascendini cl. 1945.
Funerale lunedì 30 giugno alle ore 10.30 nella chiesa di S. Fedele a Verceia.
Gruppo Alpini Verceia

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Lutto nel Gruppo di Valfurva – Sesto Antonioli è andato avanti!

Il gruppi Alpini di Valfurva, con dolore comunica che è andato avanti l’Alpino Sesto Antonioli,  classe 1928.
Il funerale avrà luogo lunedì 30 giugno alle ore 14.30 presso la Chiesa Parrocchiale di S. Nicoló Valfurva.
Gruppo Alpini di Valfurva

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Il Colonnello Gioacchino Gambetta è andato avanti!

Apprendiamo con dolore che il Colonnello Gioacchino Gambetta, già Vice Presidente di Zona della Valtellinese, ha posato lo zaino a terra ed è andato avanti!

Tutta la Famiglia Alpina Valtellinese si unisce ai famigliari col cordoglio e la preghiera.
Il Colonnello riposa a Cosio Valtellino , nella sua abitazione in via Statale 237.
Le esequie si terranno presso la Chiesa Parrocchiale Sant’Ambrogio di Cosio Valtellino lunedì 30 giugno alle ore 10.00.

MAI TARDI Colonnello!

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Repertorio fotografico delle attività di Protezione Civile dell’ANA Valtellinese – Fine maggio /giugno 2025

Interventi a Livigno – Fiumi sicuri nel fiume Sp0l del 31 maggio 2025

167 Volontari della PC  Valtellinese – Super lavoro del Gruppo ANA di Livigno-Trepalle.

Sondalo  sabato 7 giugno – Predisposizione Campo Scuola 2025

30 tende montate, 242 brandine per i 180 ragazzi e 74 volontari previsti, provenienti da tutta la Valtellina.

 

Interventi AIB in Sardegna di fine giugno 2025

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Lutto nel Gruppo di Valgerola- Domenico Renzo Zugnoni è andato avanti!

Con grande dolore il Gruppo Alpini Valgerola comunica che l’Alpino Zugnoni Domenico Renzo classe 1933 è “andato avanti”.

Il funerale verrà celebrato domani mercoledì 25 giugno nella chiesa di Mellarolo alle ore 10.
Gruppo Alpini Valgerola

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Lutto nel Gruppo di Talamona – Alberto Duca è andato avanti!

Con immenso dolore comunichiamo che l’Alpino  Duca Alberto  classe 1939 del Gruppo di TALAMONA è andato avanti. I funerali si svolgeranno mercoledì 25 Giugno  presso la Chiesa Parrocchiale di Talamona, alle ore 14,30 il rosario e alle ore 15 la S.Messa

Gruppo Alpini di Talamona

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La Val Codera nella Seconda Guerra Mondiale

RICORDARE LA STORIA PER NON DIMENTICARE E NON DOVERLA PIURIVIVERE: LA VAL CODERA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Ricordi della mamma e del nonno di Roberto Paieri

Mia madre Angelina, mi racconta spesso della sua vita da bambina nell’incantevole Novate Mezzola e nella solitaria incantevole Val Codera, i suoi cari monti, dove “alpeggiava” con i suoi animali. Lassù vi trascorse ogni anno il periodo estivo con la transumanza del bestiame, insieme ai suoi genitori e fratelli,svolgendo la dura e bellissima vita da pastore. Tra le cime incantevoli del pizzo Gruf, Cima Lavrina, Punta Bresciadiga arrivò anche qua il periodo buio della Seconda Guerra Mondiale, voluta nel giugno 1940 dal Partito Nazionale Fascista Italiano! Angelina aveva appena quattro anni e dovette affrontare gli anni più belli dell’infanzia con la paura, l’incertezza del domani, stati d’animo e pensieri difficilmente da immaginare oggi.  Durante quegli anni i fascisti dilagarono con violenza anche tra le nostre montagne e Contrade Alpine.

Io per ragioni anagrafiche non l’ho conosciuto il Nonno, ma mia madre spesso ci racconta di lui a me e ai suoi nipotini.  Suo padre,Nonini Luigi Albino classe 1887, reduce Alpino della Prima Guerra Mondiale, anzi della Guerra Bianca in Adamello, inquadrato nel Battaglione Val d’Intelvi e poi nel Battaglione Morbegno, dove per la “Gloria” della Monarchia dei Savoia e del Duce, trascorse ben 45° mesi al fronte, lassù sull’Adamello in prima linea, sospeso tra la vita e la morte. Sempre in prima linea fu decorato per il suo ardire sul Pian di Neve, sulla Cima Fumo, in Val di Genova e sui Montozzi della Sella del Tonale. Tornò a casa vivo grazie alla fortuna e alla sua tempra di uomo di montagna, ma lacerato nell’anima… non parlo mai di cosa patì sulle rocce e nella neve dell’Altare della Patria… e ne evitava solamente il pensiero. Ma arrivò, aimè, anche la Seconda Guerra Mondiale e chissà il Nonno cosa penso! Cosa poteva suscitare questa sciagurata azione umana nel suo gentile animo di contadino e di scalpellino… “ci risiamo con la follia dell’uomo… i mascalzoni di politici ci mandano a morire di nuovo”; ma lui fu fortunato e perla sua età non ripartì di nuovo, rimase a crescere i suoi cinque figlicon la sua amata moglie Elisabetta Emilia Nonini.

La vita di mia madre trascorreva a Mezzolpiano tra la vita famigliare, i campi da coltivare, nella stalla ad accudire le sue belle Brune Alpine e lo studio alla scuola elementare “giù” in paese a Novate Mezzola, che si raggiungeva a piedi e nei duri inverni di allora slittando, su un tronco di legno ben lavorato a modo di slitta; questo era uno dei pochi divertimenti dei bambinidi allora, ma atteso ogni anno.

Nella sua piccola contrada vi erano le ronde dei fascisti e dei nazisti, che gli apparivano, da innocente bambina com’era, degliomoni vestiti di grigio verde, degli orchi di un altro mondo, che urlavano una lingua sconosciuta (il tedesco) e incutevano tanta tanta paura. Si presentavano nell’uscio di casa per scaldarsi e appropriarsi di un tozzo di pane, di un piatto di minestra, in quella miseria chiamata guerra e tutti stavano zitti!

Mio Nonno un giorno dovette fuggire da casa e riparare sulle cime dei monti perché lo accusarono di detenere delle armi in una cassa di legno, ma erano solo i ferri del mestiere di scalpellino che nelloscuotere rumoreggiavano un eco metallico, ma allora ogni scusa era buona per fare la pelle a qualcuno.

In questa continua paura passarono gli anni e si giunse all’estate dell’anno 1943 dove come di consueto nella millenaria storia contadina, i mesi più belli e fecondi si Alpeggiava a Bresciadega tra il verde, i fiori e le stelle alpine, sotto a un terso cielo blu e le cime perennemente innevate. Un giorno di agosto giunse in Valle Codera una compagnia di nazifascisti che stavano effettuando un rastrellamento armato contro i valorosi partigiani presenti su quelle montagne. Non trovando i partigiani, rifugiatesi sui picchi più impenetrabili, fecero sgomberare per vendetta, con le armi in pugno, tutta la Valle Codera. Questo episodio mia mamma lo descrive come una deportazione… un disastro…..tutti in colonna …anziani, uomini, donne, bambini, animali… verso il fondovalle; con il loro gerlo poterono salvare solo poche cose utile e le più care, perché i “delinquenti” incendiarono tutto: baite, case, fienili,baracche e tutti muti se no ti attendeva una fucilata o il dirupo della forra del torrente Codera.

Si attese fino al 25 aprile del 1945 l’agognata liberazione, la pace,con tutti i campanili a festa per la fine della Guerra e del fascismo.Tutti poterono ripartire con la loro vita intrisa di valori di libertà, di fraternità, di eguaglianza. Tutti valori, oggi scontati, ma ammazzati dalla dittatura fascista ma che furono rivitalizzatidurante il periodo bellico con la lotta partigiana e non solo. Mia madre si sposo con Guido, mio padre, nel 1958 al Santuario della Madonna di Galivaggio e edificarono la loro famiglia a Nuova Olonio con i loro sei figli.

Nell’ascoltare questi episodi “da antologia di storia” da chi li ha vissuti sulla sua pelle mette i brividi, fa riflettere immensamente, ed è importantissimo averli raccolti, interiorizzati, affinchéricordandoli si possano tramandarli così come furono senza i revisionismi folli di oggi. Il ricordo è un’azione non scontata ma è un dovere verso le generazioni passate ed è imprescindibile per quelle future, sta tutto nelle nostre mani.

Purtroppo, nel Mondo serpeggia la terza guerra mondiale a pezzi,come l’ha definita Papa Francesco. Essa è inaccettabile, ingiustificabile e mina il futuro dell’umanità, dei nostri figli. Per questo è fondamentale parlare di PACE, sempre e ovunque.  Credo che solo il ricordo di ciò che la nostra terra subì durante nei ben due conflitti mondiali possa riattivare un nuovo percorso di fratellanza tra i popoli. Gli Alpini che per natura sono portatori di PACE, si impegnino per chiederla e pretenderla ai nostri governanti senza vie di mezzo.

L’Alpino Roberto Paieri

 

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Lutto nel Gruppo di Sondrio – Bruno Moriondo è andato avanti!

Con immenso dolore comunichiamo che è andato avanti l’Alpino Moriondo Bruno classe 1942 del gruppo Sondrio. Il funerale si terrà lunedi 23 alle ore 15.00 presso la Chiesa di San Rocco.

Gruppo Alpini di Sondrio

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