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La nostra storia

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La cerimonia di consegna del Gagliardetto
il 17-4-1922 in Piazza Garibaldi
Il Primo Gagliardetto Sezionale

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Pagina 1 Le origini 1922-1945
Pagina 2 La ricostruzione 1946-1970
Pagina 3 12 marzo 1967 – Nasce la Sezione ANA di Tirano
Pagina 4 Anni ’70
Pagina 5 Il Rifugio Tridentina
Pagina 6 Friuli 1976
Pagina 7 Anni ’80
Pagina 8 Valtellina Alpina
Pagina 9 L’alluvione dell’87
Pagina 10 Anni ’90
Pagina 11 2000, nuovo secolo ma la storia continua
Pagina 12 2015, rinasce la Sezione Valtellinese

Le origini

Quando, nel 1922, l’Associazione Nazionale Alpini, da poco costituita, ascoltò i primi vagiti della Sezione Valtellinese di Sondrio si celebrarono già i cinquant’anni della formazione delle Truppe Alpine.
Come dire che la neonata poté vantare una robusta paternità affidata a quegli alpini che furono cimentati sugli aspri teatri del primo conflitto mondiale attraverso le esperienze del quale non poterono che auspicare un futuro di pace. Esercito di pace, per la pace operosa degli spiriti… si recita in apertura del volume I Verdi, cinquant’anni di storia alpina 1872 – 1922  che fu distribuito in occasione della terza Adunata Nazionale di Trento, nel settembre 1922. Pagine che già raccontano un’ epopea di penne nere e rivelano i primi sussulti di un’Associazione Nazionale Alpini che stringe le file, riordina le truppe e s’incammina nella storia calamitando adesioni ed organizzandosi sul territorio dando vita a Sezioni e Gruppi in un contagioso crescendo.
La Sezione Valtellinese fu tra le prime ad aderire e dopo febbrili riunioni preparatorie fu ufficializza la fondazione con il raduno del 17 aprile 1922.
Il clima di quell’intensa giornata è documentato dalla ampia cronaca riportata dal settimanale La Valtellina unitamente ad alcune fotografie che testimoniano il partecipato evento.
Un autorevole fonte, Storia della Associazione Nazionale Alpini, fissa con qualche mese di ritardo la fondazione allorché, il 3 settembre 1922, si tenne a Trento il 3° Convegno dell’A.N.A.; imponente e solenne la manifestazione che si svolse nella città di Cesare Battisti e continuò nei giorni successivi a Bolzano, in Val Venosta, a Merano e Malles.

“Mentre il grosso dei partecipanti si apprestava a far ritorno alle rispettive località di residenza, rimase lassù un consistente gruppo alpinistico che si acquartierò nell’Alpinopoli di Vallelunga (Melago) per svolgere, nei tre giorni successivi (dal 7 al 9 settembre), un interessante programma di ascensioni sulle circostanti montagne: la Pala Bianca (Weisskugel – m. 3746) e la Punta del Lago Bianco (Weissespitze – m. 3534). Infine anche il gruppo degli “irriducibili” fece ritorno alle proprie sedi, salendo il Passo dello Stelvio e sostando brevemente a Sondrio per l’inaugurazione ufficiale della Sezione Valtellinese dell’A.N.A.”Alla fondazione il Presidente Sezionale fu il Prof. Giorgio Brunetti, già noto per essere tra i 246 soci fondatori dell’A.N.A.; per potersi fregiare della ambita qualifica, ognuno di loro aveva versato 30 lire. Tra i rari appunti conservati da Arnaldo Sertoli si legge:“La Sezione di Sondrio dell’A.N.A. fu costituita nel 1920.
Primo presidente fu il Comm.  Rag. Diego Scarì, mutilato di guerra, nonché decorato.
Gli succedette il Geom. Ugo Benvenuti.
Il 17.4.1922 fu inaugurato il Gagliardetto.

Nel 1928 fu eletto presidente l’On. Arnaldo Sertoli che conservò la nomina fino al 1936; in quel periodo la Sezione raggiunse la forza di circa 1500 iscritti.
Furono istituiti oltre 20 Gruppi, tutti dotati di Gagliardetto, la cerimonia del quale avveniva con cerimonia pubblica.

Adunata sezionale del 1932 in Piazza Garibaldi alla presenza del Presidente nazionale Maranesi e del Presidente sezionale Sertoli

Sempre in quel periodo fu tenuta a Sondrio una riuscita adunata degli Alpini della Provincia con la partecipazione del Presidente Nazionale, on. Angelo Menaresi (anno 1932).
Fu pure organizzato a Madesimo il Campionato Nazionale di Schi della A.N.A. (fondo).
Vinse la squadra di Bormio, formata dagli Alpini Sertorelli, Confortala e Alberti.
Non siamo in condizione di indicare l’anno in cui fu tenuta la gara.
La Sezione partecipò a tutte le adunate nazionali, come pure alla inaugurazione del Rifugio della Lobbia, dedicata alla memoria degli Alpini caduti sull’Adamello.
L’entusiasmo iniziale si attenuò in breve tempo tanto che nel 1927, ad una verifica, alcune Sezioni furono temporaneamente sciolte per inattività o per non aver versato le quote del bollino.
In tale occasione venne pure sciolta la Sezione Valtellinese, che aveva la propria sede in Sondrio, ma in compenso ne sorse un’altra a Sondalo per il territorio dell’Alta Valtellina.
Nel ’28, l’alpino Silvio Pedrotti di Chiesa Valmalenco fu scelto dal Cap.no Sora a far parte della pattuglia alpina che tentò il salvataggio dei sopravvissuti della spedizione del dirigibile “Italia” del leggendario Umberto Nobile; la vicenda si concluse in parte tragicamente ma il malenco diventò una celebrità della valle; diventò poi guida alpina e gestore della Marco e Rosa.
Nel ’29 un originale concorso premiò l’alpino Angelo Losio di S. Croce di Chiavenna: negli ultimi otto anni ebbe otto figli; vinse un paio di sci, gli scarponi, una damigiana d’olio, un arazzo per letto matrimoniale.
Durante il regime fascista, il nuovo corso fu dato dal Presidente Nazionale Angelo Manaresi e trovò in Arnaldo Sertoli, già Onorevole, un dinamico interlocutore che rinserrò le file degli associati ricomponendo la Sezione; nel aprile 1932 una delegazione valtellinese fu presente alla 13° Adunata Nazionale a Napoli, qualche mese dopo Sondrio accolse un massiccio Raduno provinciale che registrò la presenza del Presidente Nazionale.
Si formarono i primi Gruppi con alterni momenti di slancio o di rapido oblio, prima nei capoluoghi mandamentali poi in alcuni paesi; i problemi economici, le difficoltà di collegamento, la scarsa diffusione delle notizie limitarono l’attività e l’estendersi dell’Associazione.
A Schilpario nel 1930 la Valtellina vinse il campionato A.N.A. di sci e si ripetè nel’31 ad Asiago e nel ’34 a Limone, in provincia di Cuneo; il momento magico degli sciatori valtellinesi continuò nel 1936; alle olimpiadi invernali di Garmisch la squadra alpina guidata dal Cap.no Enrico Silvestri e composta da Luigi Perenni, Sisto Scilligo e Stefano Sertorelli, fratello del leggendario “Cinto” vinse l’oro olimpico.
I bormini dominarono anche i campionati A.N.A. a Barzio; si ripeterono l’anno successivo sulle nevi di casa a Madesimo.
Alla presidenza Sezionale venne nominato Mario Pizzala, un pluridecorato del primo conflitto mondiale; l’attività associativa si arrestò per l’irrompere nella storia del secondo conflitto.
Si ripeterono tragici scenari di sangue e di morte; Fronte Occidentale, Albania, Grecia, Russia, lager tedeschi e russi. Ancora una volta il tributo pagato fu altissimo; 1253 valtellinesi trovarono la morte nelle lande russe.
Molti gli eroismi, tante le testimonianze che ancor oggi rivivono tra i protagonisti nelle nostre file.

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