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La nostra storia

Valtellina Alpina

“E’ nato, che viva”. Con questo auspicio di continuità entra nelle case degli alpini valtellinesi il primo numero di Valtellina Alpina, periodico mensile, instaurando in questo modo, un rapporto informativo e di contatto tra tutte le famiglie e le Penne Nere. Un progetto veramente entusiasmante ed al tempo stesso utilissimo e per tutti una mole di lavoro, di organizzazione, di ricerca e di impegno, non certo indifferente. Perché? Indubbiamente l’evolversi delle condizioni sociali rispetto agli anni scorsi, influiscono ed hanno influito in maniera determinante nella decisione di porre vita al “nostro ” giornale. Spazi e conoscenze sono aumentate in proporzione al sempre maggiore numero di iscrizioni alla Associazione Nazionale Alpini ed all’apporto di forze giovani e non.
Uno spirito alpino improntato all’innovazione, con mentalità diverse formatesi a tenori di cultura e qualità nuove. Certamente nelle nostre pagine rimarrà il carisma dei nostri Veci la continuazione sincera e ideale, nel retaggio storico e tradizionale, di quei propositi che hanno ispirato i nostri Padri ed ai quali si ispirano le nostre Famiglie e l’intera nostra Associazione: “è meglio scrivere Patria con la p minuscola e cuore con la q ed avere effettivamente nel cuore la Patria, che scrivere nel modo dovuto i vocaboli, non avendo un cuore e non riconoscendo la Patria “.
Il nostro giornale parte con poco ma auspica nel grande entusiasmo che lo sostiene di evolversi, di rinnovarsi e di ampliarsi nei servizi, nelle rubriche, nella struttura e nella veste tipografica facendo fruttare la fiducia che le genti valtellinesi e non oltre agli Alpini riporranno.Non è un caso che la tiratura di Valtellina Alpina raggiunga ben 7.000 copie, perché il messaggio giunga a quanti il più possibile. Mi corre l’obbligo di formulare un ‘ultima constatazione: se tante Sezioni e Gruppi o il nostro L’Alpino hanno un così largo consenso e se spesse volte gli uni con gli altri interscambiano opinioni ed articoli, vada ad inserirsi in questo consesso anche il nostro giornale, il nostro pensiero od i nostri sentimenti alpini. Tanto basta a superare tutte le difficoltà ed a impiegare la nostra dedizione. Convinti nell’insostituibile contributo che saprà portare Valtellina Alpina continueremo su questa strada, per favorire quel collegamento, quel dialogo e quel confronto tra le Famiglie, gli Alpini e non Alpini, sintonizzati sui nostri sentimenti, questo proposito fa parte della nostra responsabilità, quello spirito che ispira le nostre iniziative, per il nostro bene e della nostra grande indivisibile Famiglia Alpina.
Questo fu il primo vagito del foglio che entrò nelle case degli Alpini valtellinesi e valchiavennaschi alla vigilia del Natale 1985; in idea, una nuova realtà tenacemente voluta dal Presidente Gino Azzola, Ettore Moraschinelli Capogruppo di Aprica, Gianfranco Nesina ed Attilio Pigretti di Sondrio. Quest’ultimo ne assunse la direzione e con molto entusiasmo e poca collaborazione sfidò il tanto scetticismo ed i non pochi problemi redazionali, tipografici, distributivi ed economici. L’elezione a Consigliere Nazionale di Ettore Moraschinelli nel maggio 1986, primo valtellinese ad entrare nel CDN associativo, oltre a favorire migliori contatti con Milano per alimentare le pagine del giurnalin contribuì a contenere qualche scintilla di troppo tra alcuni focosi esponenti in seno alle due Sezioni, Sondrio e Tirano, che si rimproverarono qualche torto ed una separazione incomprensibile ai più. La cadenza mensile di Valtellina Alpina impegnò oltremisura; già nella primavera ’87 scivolò in bimestrale poi lo spostamento dalla storica sede di via Dante alla centralissima Piazza Garibaldi e le vicende del luglio ’87 segnarono una svolta.

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