Gruppo di Selvetta Forcola
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Recapito | Via Selvetta 51 Forcola Sondrio |
Telefono | |
e.mail | |
e.mail ANA | selvettaforcola.valtellinese@ana.it |
URL sito | |
Capogruppo | Rino Spini |
Consiglieri | Felice Borellini Athos Raschetti Aldo Raschettii |
Anno di fondazione | 1970 |
Cronologia Capigruppo | Giuliano Raschetti 1970-1972 Angelo Raschetti 1973-1988 Eminio Spini 1989-1997 Aldo Raschetti 1998-2015 Rino Spini dal 2016 |
Forza | Soci Alpini 13 – Soci Aggregati 15 – Amici degli Alpini 0 |
Dal 1970, la storia del Gruppo Alpini Selvetta, piccolo centro nel comune di Forcola, che, con i suoi alpini e tanti anni di tradizioni, continua a volersi riconoscere in valori e ideali che non cambiano nel tempo. Siamo uniti da un cappello con la penna, ma non sono questi elementi a fare un alpino, è il suo cuore. Ora, però con l’abolizione della leva obbligatoria, il continuo calo demografico si avverte il rischio di scomparire, ma la volontà per tenere in vita un’associazione di uomini, animati dal medesimo spirito di corpo, è stimolo per continuare, a essere parte attiva al fianco dei più deboli e di chi ne ha bisogno, in opere di volontariato e di servizio alla comunità, in modi multiformi, attraverso modalità affermate nel tempo ed altre più recenti.
Tutto ebbe inizio, ormai nel lontano 1970 quando si avvertì l’esigenza di riunire gli alpini del paese costituendo il “Gruppo Alpini di Selvetta”. Da allora, eredi orgogliosi di una storia gloriosa, anno dopo anno, forti dalla coltivazione della memoria storica, è stato un susseguirsi di occasioni, di momenti e di giornate dedicate al rispetto, al ricordo e alla commemorazione dei nostri caduti, che in tempi, in luoghi e scenari diversi, hanno sacrificato la propria vita nell’obbedienza e nell’umiltà senza chiedersi troppi perché.
Il Gruppo potè crescere in presenza e con l’aiuto di alcuni ingredienti quali l’amicizia, la volontà, il sacrificio, il senso del dovere e del lavoro; e poi l’attaccamento ai valori della famiglia, l’attenzione alla realtà sociale della nostra Italia e al suo Tricolore, la stima reciproca …
Nel 1990 partì il progetto di una baita alpina, coinvolgendo nella costruzione alpini e l’intera comunità, perché la vita di un gruppo e la sua storia passano anche attraverso la baita, i suoi abitanti, i suoi simboli ed i suoi affetti. Da allora, la seconda domenica di agosto, questa baita è stato il punto di ritrovo per la festa del Gruppo e continuerà ad esserlo; non solo festa del Gruppo, ma momenti per non dimenticare, occasioni per rendere omaggio ai nostri caduti, ai nostri morti, per ricordare il valore di chi prima di noi ha fatto la storia.
Negli anni la baita viene utilizzata, oltre che a beneficio dei soci, anche per altre feste, altri incontri, per le escursioni di scolari e bambini delle scuole e resta disponibile per attività associative, ricreative, ecc.
Tra le attività più importanti in campo sociale e ricreativo da ricordare l’impegno a devolvere parte del ricavato delle feste in aiuto alla missione di Padre Arturo in Bangladesh, alla Parrocchia, alla partecipazione nella giornata della Colletta Alimentare. Importante è anche ricordare l’opera di collaborazione con altre associazioni locali, quali il Gruppo Sportivo, la Protezione Civile.
Nel corso degli anni si sono susseguiti degni capogruppo col compito iniziale di aggregazione di ogni alpino in congedo o sopravvissuto alle guerre (Giuliano Raschetti 1970-1972, Angelo Raschetti 1973-1988), poi di farlo crescere e di dotarsi di strutture proprie (Erminio Spini 1989-1997) ed infine di rafforzare lo spirito di volontariato e l’impegno per il prossimo con dedizione ed entusiamo (Aldo Raschetti dal 1998).
Attualmente il Gruppo è diretto da Aldo Raschetti (capogruppo), Renato Bianchini (vice), Felice Borellini (consigliere) e Athos Raschetti (segretario). E’ formato da 8 alpini e 4 amici non alpini, questi, con il medesimo impegno e spirito, sono un punto di forza notevole per il Gruppo.
La nostra forza non sta nei numeri, ma nella determinazione a proseguire come risorsa utile per gli altri, onorando i morti, aiutando i vivi.